Locuzione che indica la possibilità o la forte probabilità che qualcosa accada. Per amor d'ironia, il livornese ne fa uso più frequente in senso negativo.
Spesso il verbo essere viene omesso in quanto sottinteso: «capace» sta in piedi da sé.
Alla lettera, la locuzione vuol semplicemente dire «e alzati» ("e issati", dal verbo issare); nel linguaggio comune esprime un concetto più ampio, così traducibile: «Ecco fatto, ci siamo semplificati la vita, ridotto il numero di azioni da compiere».
Si tratta di una locuzione che, al di là delle apparenze, con il lavoro ha ben poco nesso. Significa principalmente «È un gran bel guaio, difficile da risolvere».
Sinonimo di avaro, taccagno, lucchese.
Gli stessi ebrei livornesi (se intelligenti e spiritosi, come spesso sono) usano ebreo o rabbino per darsi del taccagno l'un con l'altro.
Interiezione che viene usata per sottolineare l'altrui incespicamento.
Si può esclamare «ela!» rivolgendosi a un bambino che perde l'equilibrio, all'amico che mette il piede in una pozzanghera, al passante che inciampa nel marciapiede e ad ogni accadimento che contenga un lieve passo falso.
È probabile che éla sia il residuo di oplà, l'espressione usata per incitare un cavallo a saltare o per accompagnare un qualsivoglia gesto atletico.
L'ipotesi sulla sua metamorfosi e consequenziale particella residua è la seguente:
hop là
oplà
óppela
óppela
éla!
Emorroidi.
Per un equivoco linguistico, qualcuno le chiama anche moroidi.
Scomparso da decenni e rimpiazzato invariabilmente da ir, non è altro che l'articolo determinativo il, proprio come quello romano.
«C'hai pòo da piglià per er culo» diceva il livornese di un tempo.
Buonissimo, bellissimo.
In una parola viene espresso il seguente concetto: «La tal cosa è talmente buona che oltrepassa la ragionevole misura della bontà. È esageratamente buona!»
E se si parla di bellezza, il concetto rimane identico.
Essere in trappola, essere fregati. Come quando il topo finisce nella bocca del gatto.
Essere di gusti non troppo ricercati.
Trovarsi nella fase in cui si è litigato con un amico o con il partner.
Essere di gusti difficili, spesso così difficili da rendersi intollerabili.
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