Condividi questo lemma
LINK COPIATO NEGLI APPUNTI
ANNULLA
A–Z
F
Faccènde

Lavori domestici.

– Pronto, Maria, ma quand'è che arrivi?
– Subito, finisco le faccende e sorto di 'asa.
traduzione:
– Pronto, Maria, ma quand'è che arrivi?
– Subito, finisco i lavori domestici ed esco di casa.
Facci la presa!

Grido di sfottimento tipico del tifoso, indirizzato a chi è vittima di un tiro imprendibile, come per dirgli «Prova a prenderla adesso la palla, ché ormai non puoi farcela!»

Ogni disciplina sportiva va bene per usare «Facci la presa!», l'importante è che nel gioco vi sia un oggetto (palla, pallone, pallina) da scagliare in direzione avversaria per realizzare un punto.

† Farà ' fìi o avrà ' bài?
ossia: farà i fichi o avrà i bachi?

Locuzione che alla lettera si traduce: «Farà una bizza o avrà realmente il mal di pancia causato dai vermi intestinali?»

Va intesa come: «Finge o fa sul serio?»

Fàrda

Puttana.

Un paio di comuni abbinamenti:

– Farda di 'asìno (puttana di casino, un pleonasmo);

– Farda smessa (puttana che ha cessato il mestiere, quindi vecchia).

Fare 'r cappottino
ossia: fare il cappottino

Parlar male di qualcuno alle sue spalle, "rivestirlo" di una brutta immagine.

Fare 'r vaporino
ossia: fare il vaporino

Mancare a un appuntamento.

In quasi tutta Italia, il suo equivalente è fare/dare un bidone.

– Poi ci sei sortito con Vania?
– Era meglio! M'ha fatto 'r vaporino.
traduzione:
– Ce l'hai fatta ad uscire con Vania?
– Magari! Avevamo un appuntamento e non si è presentata.
† Fare a zìghe

Come fare a zighene.

(†) Fare a zìghene

Dividere una spesa o una vincita, fare a metà.

Gioiàmo 'nzieme vesto terno, vai, se si vince si fa a zighene.
trad. Giochiamo insieme questo terno, dai, se vinciamo facciamo metà per uno.
– Paghi te?
– Pago io 'na sema, si fa dimorto a zighene.
traduzione:
– Paghi tu?
– Pago io un accidente, facciamo a metà.
Fare bòno
ossia: fare buono

In questa locuzione (solo ed esclusivamente in questa) bono fa le veci di bene.

Fare bono, quindi, significa fare bene alla salute o fare bene allo spirito.

Bevi il latte, ti fa bono!
(traduzione superflua)
– Ho smesso di fumà.
– Bravo, vedrai che ti fa bono.
(traduzione superflua)
Fare brùcia

Marinare la scuola.

Il suo equivalente fiorentino è fare forca.

(†) Fare comparìta

Comparire bene, nella miglior condizione e forma.

Può fare comparita una persona con un vestito o un'acconciatura che le conferisce un bell'aspetto; può fare comparita una pietanza servita in modo tale che appaia più ricca o più buona di quanto sia realmente; può fare comparita qualsiasi oggetto venga presentato con gli accorgimenti adatti ad evidenziarne i lati positivi.

– Ti garbano i mi' gerani?
– Belli dé! Fanno parecchia comparita.
(traduzione superflua)
† Fare di 'osì
ossia: fare di così

È un modo di dire appartenuto soprattutto alla gioventù di alcuni decenni fa, che significa semplicemente fare così. Chi è stato ragazzo negli anni 60-70, di certo ricorda che il compagno di strada interponeva spesso l'inspiegabile preposizione "di" tra fare e così.

La locuzione non ha niente di interessante; trova posto su questo dizionario poiché per qualcuno, non più giovanissimo, potrebbe suonare evocativa.

– Un mi riesce aprì questo barattolo.
– Fai di 'osì, vedrai ti si apre.
(traduzione superflua)
Fare franèlla

  1. Pomiciare, sfranellare.
  2. † Gingillarsi, perdere tempo con qualcuno.

Siete sempre a fà franella vo' due?
trad. Siete sempre a pomiciare voi due?
(†) Fare la chèa

L'azione dell'imbrogliare su un conto, o su un resto, per averne un piccolo vantaggio economico.

(†) Fare la masa

Sfregare vigorosamente la testa di qualcuno usando le nocche delle dita. È una sorta di punizione piuttosto dolorosa, ma che la vittima accetta di subire sorridendo poiché avviene sempre in un contesto scherzoso. Tuttalpiù, colui che subisce la masa può gridare aiuto, ovviamente senza mai riceverne.

Fare la sgambétta

Lo sgambetto, a Livorno diventa la sgambetta. Il significato della locuzione lo conoscono tutti, non richiede chiarimenti.

† Fare le madri

Nei giochi di squadra, viene chiamato fare le madri il momento che precede la sfida, quello in cui viene stabilito chi giocherà in una squadra e chi in quella avversaria.

A fare le madri, di solito, sono i due ragazzi più grandicelli o più autorevoli del gruppo.

Fare nòcciolo

Rimanere "agganciati" in seguito all'atto della copula.

È un fenomeno piuttosto frequente nei cani, ma a volte capita anche agli umani, i quali, nel più totale imbarazzo, si trovano costretti a farsi "sganciare" al Pronto Soccorso.

Fare scomparì
ossia: fare scomparire

Far vergognare qualcuno, fargli fare una figura talmente brutta da provocargli il desiderio di "scomparire".

Smettila di fà questi ruti per la strada, ci fai scomparì tutti!
trad. Smettila di fare questi rutti per strada, la brutta figura la facciamo anche tutti noi!

Il participio passato di scomparire è sempre e soltanto scomparito, mai scomparso.

Fare un ripulisti

Dare una bella pulita a un ambiente, sgombrarlo e riordinarlo, all'occorrenza gettando via oggetti inutili o inutilizzati.

In questa 'antina un ci s'entra più, devo fà un ber ripulisti.
(traduzione superflua)
(†) Fassi la pitta
ossia: farsi la pitta

Tagliarsi i capelli.

Tradizione vuole che quando un ragazzo torna fresco fresco dall'essersi fatto la pitta, gli amici debbano incignargliela con un sonoro scapaccione. E dal momento che una tale penitenza viene legittimata dagli usi e costumi popolari, è obbligatorio accettarla senza troppa ribellione.

Fàva

Il vocabolo viene usato in tutta la Toscana, è uno dei mille modi che servono a indicare l'organo genitale maschile. Misteriosamente, non suona così triviale come altri.

Fava è altresì un buon epiteto da affibbiare al bischero, cioè al fesso, a colui che si fa fregare facilmente. E calza a pennello anche all'incapace.

– Ho perso un monte di vaini a briscola.
– Se' propio 'na fava!
traduzione:
– Ho perso un sacco di soldi giocando a briscola.
– Sei proprio un fesso!
† Fermà
ossia: fermare

Chiedere di intraprendere una relazione amorosa.

La classica domanda con cui viene fermata una ragazza è la seguente:

«Ti vòi mètte con me?»

Gino m'ha fermato, ma io n'ho detto di no.
trad. Gino mi ha chiesto di avere una storia d'amore con lui, ma io ho rifiutato.
Fìa
ossia: fica

Un tempo indicava solo l'organo genitale femminile, ed eventualmente poteva rappresentare la parte per il tutto nelle locuzioni «bella fia», «boia che fia!», «la mi' fia» ecc. usate solo dagli uomini.

Oggi, pur rimanendo intatto il suo antico significato, il termine viene usato sia dagli uomini che dalle donne come sinonimo di bella, bòna, attraente. Spesso, infatti, dalle ragazze si ascolta dire «stasera mi sento fia» per intendere «stasera mi sento carina, fascinosa».

Fìdo!

Esclamazione convenzionale usata nei giochi di gruppo. Gridare FIDO! significa invitare i compagni di squadra e gli avversari a "congelare" per pochi istanti la partita. Può essere utile per chiedere un chiarimento all'esperto di turno, per allacciarsi una stringa che sta compromettendo lo svolgimento del gioco, o per qualsiasi altro motivo stia costringendo qualcuno alla sosta temporanea.

Figùra

Si dice di una persona che suscita simpatia e che piace un po' a tutti, vuoi per il modo di agire, vuoi per l'abbigliamento, vuoi talvolta per l'avvenenza fisica.

Lui lì è 'na figura!
trad. Quello è proprio un bel tipo!
– Mi son fatto la pitta. Come ti paio?
– Sei 'na figura.
traduzione:
– Mi sono tagliato i capelli. Come ti sembro?
– Stai molto bene, sei particolare.
Figurétta

Brutta figura.

Arrivato alla 'assa mi sono accorto d'un avecci vaini in tasca. Boia 'e figuretta dé!
trad. Arrivato alla cassa mi sono accorto di non avere soldi in tasca. Mamma mia che brutta figura!
Figurìni

Figurine da collezione. In Italia le più note sono le figurine Panini, che a Livorno diventano maschietti: i figurini Panini.

† Filibùsse

Come filobusse.

(†) Filobùsse

Ovviamente è il filobus, ma anche l'autobus. Molti livornesi, infatti, dopo scomparsa del filobus, hanno continuato a chiamare filobusse o filibusse il mezzo pubblico più diffuso in città, cioè l'autobus.

Fióso
ossia: ficoso

Che teme eccessivamente il dolore, lagnoso, piagnucolone.

'nniamo, un fà 'r fióso, piglia la puntura e chétati.
trad. Forza, non fare il piagnucolone, prendi la puntura e sta' zitto.
† Firanzàto

Fidanzato.

Fógna

Colui che mangia di tutto e in quantità smisurata. Insaziabile, lotro.

Boia, ma quanto mangi? Sei 'na fogna!
(traduzione superflua)
† Foomèlio
ossia: focomelico

È un cattivissimo (quanto buffo, perdonateci) modo di apostrofare il taccagno: colui che ha le braccia talmente corte da non arrivare alle tasche per frugassi.

† Formìola
ossia: formicola

Formica.

Fottìo

Moltitudine, vasta quantità.

Ar mercato c'era 'n fottio di gente!
(traduzione superflua)
Franèlla

Solo nella locuzione fare franella.

Fratàio

Colui che frigge e vende i frati.

Fràte

Ciambella fritta e passata nello zucchero. Il frate è ideale per la colazione del mattino o per la merenda pomeridiana.

† Frìtte
ossia: Flit

Nome generico dell'insetticida spray. Si chiama così perché in Italia, uno dei primi veleni antizanzara venne commercializzato con il marchio Flit, da cui fritte.

C'è pieno di mosche, piglia 'r fritte!
(traduzione superflua)
† Frontìno

Colpetto alla fronte, dato con le dita o col palmo della mano. Non forte in sé, ma assai provocatorio: dal frontino alla rissa il passo è breve.

(†) Fruffrù
ossia: fru-fru

Il biscotto leggero comunemente chiamato vafer (dall'inglese wafer), che consta di due cialde imbottite di una crema densa, di solito alla vaniglia o al cioccolato.

Frugàssi
ossia: frugarsi

Tirare fuori i soldi per pagare.

Sarebbe l'ora tu ti frugassi anco te, ber mi' ebreo!
trad. Sarebbe l'ora che pagassi anche tu, caro il mio spilorcio!
† Fugóne

È l'accrescitivo di fuga, che a Livorno da femminile diventa maschile.

Ovviamente fare un fugone significa darsela a gambe, fuggire via correndo a più non posso.

Quand'è arrivata la pula s'è fatto 'n fugone che nemmeno Bartali!
trad. Quando è arrivata la polizia abbiamo fatto una tale fuga che neanche Gino Bartali avrebbe sostenuto!
(†) Fumàcchi

Inalazioni di vapore caldo. Fumenti, suffumigi.

(†) Furminànti
ossia: fulminanti

Piccole capsule esplosive per pistole giocattolo.

 
SUL DIZIONARIO
A-Z
A – Z
A
53 lemmi
»
B
66 lemmi
»
C
65 lemmi
»
D
15 lemmi
»
E
13 lemmi
»
F
46 lemmi
»
G
49 lemmi
»
H
0 lemmi
 
I
17 lemmi
»
J
0 lemmi
 
K
0 lemmi
 
L
19 lemmi
»
M
41 lemmi
»
N
18 lemmi
»
O
9 lemmi
»
P
70 lemmi
»
Q
3 lemmi
»
R
32 lemmi
»
S
98 lemmi
»
T
41 lemmi
»
U
8 lemmi
»
V
10 lemmi
»
W
0 lemmi
 
X
0 lemmi
 
Y
0 lemmi
 
Z
11 lemmi
»