La fonte principale è la mia memoria: sono nato davanti al moletto Nazario Sauro, da entrambi i genitori livornesi.

I primi anni di vita li ho trascorsi in una famiglia numerosa, ho pranzato e cenato con donne di casa, portuali e pescatori: otto persone a tavola, anzi, ar tavolino, che parlavano una lingua quasi scomparsa, al giorno d'oggi.

Sono cresciuto bazzicando il mare, la strada, i giardini inondati di figlioli (sembra strano, ma i bimbi d'un tempo erano sempre all'aria), i bar biliardo, le baracchine dei ricci, le pizzerie, le case degli amici, gli oratori; ho frequentato le scuole elementari, le medie, le superiori e il conservatorio: dieci anni volati via come il libeccio all'Istituto Musicale Pietro Mascagni, via Marradi 116.

Credo di conoscerla piuttosto bene, la gente che mangia le seme, i frati, gli scagliozzi e la torta.

Ma nel redigere queste pagine non mi affido unicamente ai ricordi: la memoria può fallire e ne sono consapevole. Perciò, ogni volta che inserisco un nuovo lemma o vi apporto una modifica, chiedo il parere ad amici, parenti e conoscenti, tutti livornesi a denominazione di origine controllata.

Marco Catarsi