Ci ho, ciò, c'ho
Sull'uso del ci attualizzante con il verbo avere, la Crusca sostiene che nessuna grafia appare del tutto soddisfacente.
Questo è il
link alla pagina che ne parla.
Assodato che persino una delle più prestigiose istituzioni linguistiche del mondo non prende posizione a riguardo, mi sono sentito libero di optare per la forma che ai miei occhi appare meno sgradevole. Ecco la grafia che ho scelto:
– c'ho
– c'hai
– c'ha
– c'abbiamo
– c'avete
– c'hanno
– eccetera.
Prendendo esempio dai maestri di trascrizione fonetica dialettale, quando viene a mancare l'ultima sillaba nell'infinito presente di un verbo, ho scelto di accentare (e non apostrofare) la vocale tonica:
– mangià (mangiare)
– bé (bere)
– dormì (dormire)
L'articolo fantasma
Il livornese spesso omette l'articolo determinativo maschile plurale "i".
Per fare un esempio, la locuzione «arrivano i pisani» viene pronunciata «arrivano pisani». La "i" viene pensata ma completamente taciuta.
Ebbene, come trascrivere quell'articolo che esiste in testa ma non esiste in bocca? Avevo tre possibilita:
1. ometterlo
Arrivano pisani
2. inserirlo fra parentesi
Arrivano (i) pisani
3. sostituirlo con un apostrofo
Arrivano ' pisani
A 53 lemmi » | B 66 lemmi » |
C 65 lemmi » | D 15 lemmi » |
E 13 lemmi » | F 46 lemmi » |
G 49 lemmi » | H 0 lemmi |
I 17 lemmi » | J 0 lemmi |
K 0 lemmi | L 19 lemmi » |
M 41 lemmi » | N 18 lemmi » |
O 9 lemmi » | P 70 lemmi » |
Q 3 lemmi » | R 32 lemmi » |
S 98 lemmi » | T 41 lemmi » |
U 8 lemmi » | V 10 lemmi » |
W 0 lemmi | X 0 lemmi |
Y 0 lemmi | Z 11 lemmi » |